Ecco le nuove audioguide al museo Diocesano: disponibili da lunedì 6 gennaio
Gilberto Scuderi
MANTOVA. Da lunedì 6 gennaio i visitatori del Museo diocesano “Francesco Gonzaga”, in piazza Virgiliana 55, avranno a disposizione un’audioguida per ascoltare in diretta tutte le informazioni sulle opere che andranno ad ammirare nel percorso espositivo delle collezioni permanenti.
I testi con le spiegazioni di ogni singola opera, messi a punto dal direttore monsignor Roberto Brunelli, sono stati doppiati e registrati in italiano e tradotti in lingua inglese e tedesca (di queste nazionalità è la maggioranza dei visitatori stranieri) dalla ditta Start srl di Palermo, il cui titolare è Fabrizio Lanza Tomasi di Lampedusa, collezionista d’arte (conosciuto dai responsabili del Diocesano nel 2014) e nipote di Giuseppe, in nobile siciliano autore del celeberrimo romanzo “Il gattopardo”.
L’audioguida potrà essere noleggiata al momento dell’acquisto del biglietto d’ingresso. Intero 10 euro più 5 per l’audioguida. Ridotto 6 euro più 4. L’uso è di una semplicità estrema: come un telefonino, si porta l’apparecchio all’orecchio e si ascolta. Per non recare disturbo agli altri visitatori non c’è il vivavoce. Ma, a richiesta, il Museo metterà a disposizione delle cuffie gratis. Infatti il dispositivo è predisposto per essere ascoltato contemporaneamente da due persone. Il funzionamento è stato presentato ieri mattina al Museo diocesano dal direttore Brunelli e dal segretario Bruno Cavallaro, con esempi pratici davanti ad alcune opere. La dotazione delle audioguide è stata realizzata grazie al contributo della Regione Lombardia. L’uso della nuova apparecchiatura è un’alternativa alla visita guidata e una possibilità in più – oltre al Qr code già operativo – per comprendere meglio i tesori d’arte che il Museo diocesano custodisce. Come detto, l’audioguida vale solo per le collezioni permanenti. Non è utilizzabile per le opere di Giuseppe Bazzani: il 6 gennaio è l'ultimo giorno della mostra dedicata al pittore mantovano. L’ingresso è gratuito.
I commenti dei lettori