Il Ducale e il dopo-Assmann: candidature entro martedì
La procedura per il bando si concluderà il 31 luglio. Ora si entra nel vivo. Per il momento a dirigere la struttura è Daffra: «Non parteciperò al concorso»
Gilberto Scuderi
MANTOVA. Nonostante la paventata chiusura, a causa del coronavirus, di porti e frontiere in Europa e forse nel mondo, rimane senza confini il bando di selezione pubblica internazionale per l’incarico ai direttori di 13 musei autonomi italiani.
Il nuovo direttore del palazzo Ducale di Mantova sarà d’importazione, come fu l’austriaco Peter Assmann, oppure indigeno? Dopo la Brexit potrebbe arrivarci un suddito di sua maestà britannica. O un cinese. As sa mia com la va a fnir, non si può sapere come finirà. La proceduta si concluderà infatti il 31 luglio. Ma, pena esclusione per ritardo, gli interessati alla selezione dovranno presentare la propria candidatura entro le 12 Gmt di martedì, il 3 marzo, ora in cui «Big Ben ha detto stop», come diceva Enzo Tortora a Portobello. L’Orologio dirà che i giochi sono chiusi.
Quel Gmt sta proprio a suggellare il carattere internazionale della selezione: significa Greenwich mean time, l’orologio è sintonizzato sull’ora del meridiano di Greenwich, vicino a Londra. Qui in Italia abbiamo un’ora in più per presentare la domanda: quando a Greeenwich sono le 12, qui rintoccano le 13, ora in cui a Mantova di solito si sta a tavola davanti a un piatto di agnolini o di tortelli.
Sebbene siamo internazionali, alla fin fine ognuno ha la sua patria. Magister Assmann amava la grépole mantovane, che lui però chiamava anche Grammeln, all’austriaca, specificando «che la parola grépola deriva dal tedesco Grieben», così disse durante il rinfresco, dicembre 2017, per l’apertura del passaggio tra la basilica di Santa Barbara e palazzo Ducale.
La direzione museale di Assmann ha visto un boom di visitatori alla reggia dei Gonzaga. Bei tempi. Adesso col virus i musei sono chiusi. E quando riapriranno, prima di rivedere folle oceaniche che assediano le biglietterie, di tempo ne dovrà passare parecchio. Tornando alla selezione i cui termini stanno per scadere, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini - come è stato riportato sulla Gazzetta il giorno stesso - lo scorso 29 gennaio annunciò il bando a Roma nella sede della stampa estera, facendolo mettere subito online. «I nuovi direttori saranno valutati da esperti di chiara fama ed elevato livello scientifico», disse il ministro. Bollando come «polemica molto provinciale» le critiche e i ricorsi di passata memoria. Appunto a causa di un ricorso, Assmann, nominato direttore nel dicembre 2015 grazie proprio alla “riforma Franceschini”, non sapeva se sarebbe rimasto o se avrebbe dovuto smammare da Mantova. Poi, per fortuna, restò.
Scaduto l’incarico, dal 31 ottobre 2019 si trova a Innsbruck, direttore dei Tiroler Landesmuseen. Il 30 gennaio 2020, il giorno dopo la presentazione fatta da Franceschini a Roma, il bando fu pubblicato sul settimanale The Economist e la notizia è apparsa sul nostro giornale. Quando il 31 luglio si concluderà la procedura, vedremo chi sarà il nuovo direttore del complesso museale Ducale. Per il momento, ad interim («al fine di assicurare la funzionalità e la gestione dell’Ufficio», dice la circolare ministeriale emanata a tempo debito) c’è Emanuela Daffra: da Milano viene a Mantova due o tre volte alla settimana.
Parteciperà al concorso? Resta valida la risposta che ci diede poco dopo l’insediamento ad interim: «Il posto è talmente bello, è una tentazione, ma so già che resisterò. Non parteciperò al concorso, il mio lavoro è a Milano, a dirigere il Polo museale della Lombardia». Comprendiamo. A dirigere dodici musei lombardi ce n'è già abbastanza. Di questi tempi, poi. E comunque non mancano i pretendenti per il Ducale. —
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