Mantova FilmFest, Rizzi: «Nella mia opera una storia di rinascita e ricostruzione»
Il regista di “Si muore solo da vivi” ieri ospite al Mignon. Nella pellicola il sisma del 2012 tra Emilia e Lombardia
Matteo SbarbadaMANTOVA. Una storia di rinascita e di seconde opportunità nei giorni del terremoto del 2012. Un racconto ambientato nei paesi adagiati sulle rive del Po tra Emilia e Lombardia che è al centro del film Si muore solo da vivi, pellicola in corsa nel concorso opera prima del “Mantova FilmFest”. L'opera è stata proiettata mercoledì sera, e di nuovo ieri pomeriggio, al Mignon. In questa seconda occasione era presente in sala anche il regista Alberto Rizzi, che ha salutato il pubblico.
«Il sisma 2012 è un fatto collettivo caduto nel dimenticatoio a livello nazionale - spiega alla Gazzetta -. Per questi luoghi resta una ferita aperta. Queste, però, sono terre di persone orgogliose e laboriose. Nessuno si è pianto addosso. Al centro della storia c'è il tema della ripresa. Il protagonista perde il fratello e la cognata per il terremoto. Da qui si sviluppa una storia di ricostruzione e rinascita non solo sua privata, personale, ma inserita in una dimensione sociale e collettiva. Anche gli altri personaggi, infatti, hanno avuto a che fare con il sisma. Ed ecco perché questo è un film sulle seconde occasioni».
Nel cast attori importanti come Alessandro Roja, Alessandra Mastronardi, Neri Marcorè. E poi cameo di Ugo Pagliai, Francesco Pannofino, Amanda Lear, Red Canzian. «Il fatto di aver avuto grandi attori anche in piccoli ruoli ha reso il film una pellicola corale. Sono stati tutti meravigliosi, mettendosi a disposizione. Un clima di collaborazione, con questi mostri sacri che mi hanno aiutato nella costruzione dei personaggi. Importante è stato anche il lavoro sulla lingua, con accenti emiliani ricchi di sfumature diverse tra attore e attore». Il film avrebbe dovuto uscire in sala il 2 aprile. Poi lo stop per Covid. Ora i passaggi in vari festival italiani.
«Si muore solo da vivi è stato uno dei primi film italiani a tornare. Visto che il tema è quello della rinascita, delle seconde occasioni, sono contento che il pubblico possa vederlo in questo periodo storico. Il cinema è stato molto colpito, in particolare per quanto riguarda la distribuzione. Soprattutto le piccole sale». La giornata di ieri si era aperta con il secondo omaggio della retrospettiva Sordi al talento e alla memoria di Franca Valeri, da poco scomparsa. Applausi per Il vedovo di Dino Risi. Dopo Si Muore solo da vivi, altre 3 proiezioni. La terza opera prima internazionale, l’indie-movie statunitense In viaggio verso un sogno. E poi due film del concorso opera prima: Picciridda-con i piedi nella sabbia, diretto da Paolo Licata, e Nevia di Nunzia De Stefano. La premiazione è fissata per domenica alle 21 all'arena estiva del Mignon. «Siamo molto soddisfatti della risposta del pubblico - spiega Paolo Cenzato di Mantova Film Studio - e del rispetto da parte degli spettatori delle norme di sicurezza sanitarie. Il pubblico è sempre più competente anno dopo anno. Ci aspettiamo numeri in crescita nei giorni del weekend». —
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