Omaggio a Beethoven: applausi per il Campiani in concerto al Sociale di Mantova
Il Teatro Sociale si è riempito, fino a quasi 500 posti (massimo in era Covid). Qualche problema si è creato all’esterno per la gestione degli ingressi rispettando (poco) il distanziamento. Forse in futuro servirà un megafono.
Maria Antonietta FilippiniMANTOVA. Un bellissimo concerto quello offerto alla città dal conservatorio Lucio Campiani l’altra sera, tutto dedicato a Beethoven. Il Teatro Sociale si è riempito, fino a quasi 500 posti (massimo in era Covid). Qualche problema si è creato all’esterno per la gestione degli ingressi rispettando (poco) il distanziamento. Forse in futuro servirà un megafono. Una volta dentro l’impatto è stato bellissimo: vedere i ragazzi del conservatorio, elegantissimi in nero, schierati su tutto il palco, con le mascherine, dopo i mesi tristi del lockdown e quelli del “solo all’aperto”. E di Covid ha parlato la presidente del Campiani, Francesca Zaltieri, che ha salutato orchestra e pubblico esprimendo un doveroso ricordo delle vittime, il ringraziamento a medici e infermieri e gli auguri per la ripresa. Il sindaco Mattia Palazzi ha parlato dell’auditorium da realizzare secondo il progetto originario del Campiani. Una promessa colta al volo, non solo nel saluto del direttore Gianluca Pugnaloni, ma anche nelle parole del direttore d’orchestra Carla Delfrate: «Con il Covid l’auditorium del conservatorio è insufficiente. Stavolta abbiamo potuto provare nel chiostro, ma fra un mese farà già troppo freddo». Suggestiva e commovente la Marcia funebre dell’Eroica con la quale è iniziato il concerto, sempre potente e profonda nei sentimenti.
Poi sul palco sono saliti i tre solisti: Paolo Ghidoni, violino, insegnante del Campiani da molti anni, Luigi Carroccia, pianoforte, new entry del corpo docente, e il giovane Luca Giovannini, che si è dimostrato un vero talento. Ci si sarebbe aspettati un altro musicista del Campiani, magari un ex allievo, ma pare che una violoncellista già in carriera abbia rifiutato per altri impegni. Il Triplo concerto di Beethoven è un vero capolavoro, straordinario, nel quale all’orchestra rispondono i solisti, prima il violoncello, poi il violino e quindi il piano, in un susseguirsi e intrecciarsi di voci dei vari strumenti affascinante e piacevole anche perché si distingue bene ogni timbro diverso e lo si apprezza. Infine ancora la sola orchestra con il quinto movimento della Pastorale, la sinfonia numero 6 in fa maggiore. Al termine lunghi applausi e i complimenti di molti spettatori, fra i quali notati il sovrintendente Gabriele Barucca, la direttrice delle biblioteche comunali Francesca Ferrari e monsignor Giancarlo Manzoli.
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