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In tremila alla ricerca dei giardini nascosti «Abbiamo sconfitto la paura del Covid»

La seconda edizione ha bissato il successo del 2019 Niente file chilometriche: le attese sono state brevi

Matteo Sbarbada
2 minuti di lettura

La formula di Interno Verde si conferma vincente. La seconda edizione della manifestazione che apre a mantovani e turisti le porte dei giardini nascosti della città va in archivio con tremila presenze. Un numero che bissa il risultato del 2019. Dopo gli ottimi numeri registrati in prevendita, in tanti si sono iscritti nel weekend. L'evento, organizzato da Ilturco, ha coinvolto tutte le fasce d'età: giovani coppie, gruppi di amici, famiglie. Chiaro che si tratti solo di un arrivederci, con l'edizione numero tre in arrivo il prossimo anno.

«Siamo davvero felici - commentano gli organizzatori - Se ci avessero raccontato qualche mese fa che saremmo riusciti ad aprire al pubblico 40 giardini, a coinvolgere più di 80 volontari, a proporre un programma fitto di iniziative e sorprese, non ci avremmo creduto». Dopo il sole di sabato, il clima più fresco e la pioggia a tratti di ieri pomeriggio non hanno scoraggiato i visitatori. Vedere persone aggirarsi per le vie e le piazze del centro con mappa e libro della rassegna, è diventata la normalità. Come per la giornata di sabato, ottima affluenza in particolare nelle vie a più alta densità di tesori nascosti: via Mazzini, via Principe Amedeo, via Corridoni. In tanti, però, si sono spinti più lontano, magari ritrovandosi nella foresta di bambù di piazza Polveriera o nel sorprendente hortus conclusus curato dall’Istituto oncologico mantovano all'interno del parco dell’ospedale Carlo Poma. Tra le sorprese anche un giardino nel giardino. Quello gestito dalla Casa del Sole all'interno dei giardini Valentini.

Creato per favorire la stimolazione sensoriale, vede spiccare un vecchio albicocco, dal corpo ricurvo e rugoso. Ospita anche un orto molto particolare: si coltiva all'interno di una grande scatola rialzata, per permettere alle persone in sedia a rotelle di lavorarci con facilità. «Organizzare Interno Verde quest’anno, come si può immaginare, è stato particolarmente complesso - spiega Riccardo Gemmo, presidente dell'associazione Ilturco - La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi a maggio, ma inevitabilmente si è dovuto posticipare. A maggior ragione ringraziamo di cuore tutte le persone che insieme a noi hanno reso possibile questo appuntamento. La nostra più sincera gratitudine va inoltre a tutti i partecipanti, che con estrema sensibilità hanno permesso all'iniziativa di svolgersi in un’atmosfera serena, sicura e accogliente».

A dispetto delle norme legate al Covid, le code che si sono registrate sono state di lieve entità. Poca attesa, dunque, premiata dalla possibilità di ammirare luoghi solitamente nascosti alla vista. Tra gli spazi che hanno registrato maggiori ingressi l'area verde di palazzo Torelli in via Chiassi, dove si trova lo showroom di Manerba, e il romantico giardino privato di via Guerrieri Gonzaga, ricco di souvenir di viaggio e aperto al pubblico nella sola giornata di ieri. Interesse e curiosità hanno suscitato anche il chiostro di San Francesco, custodito dai soci della delegazione mantovana del Fai, e l’orto carolingio organizzato a fianco della chiesa romanica del Gradaro, costruito secondo i consigli riportati da Carlo Magno nel Capitulare de Villis. «Ogni giardino racconta una storia, approfondisce un momento particolare del passato, oppure si rende interprete di qualcosa che succede oggi - aggiunge la coordinatrice Licia Vignotto -. La soddisfazione per questa seconda edizione è davvero grande, ci auguriamo nel 2021 di poter proporre Interno Verde in primavera». —

Matteo Sbarbada

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