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Il Sociale di Mantova si illumina per dare voce al teatro: in tanti all’iniziativa chiedono di ripartire

Il sindaco Palazzi : «Riaprire i luoghi della cultura in sicurezza è possibile». Molti i messaggi lasciati dai cittadini

Matteo Sbarbada
2 minuti di lettura

MANTOVA. La cultura è un bene di prima necessità e i suoi luoghi non possono restare chiusi ancora a lungo. Per questo, nella piena consapevolezza dell'emergenza sanitaria in atto, il mondo dei lavoratori dello spettacolo chiede un piano che porti a una riapertura in sicurezza. L'iniziativa Facciamo luce sul teatro!, lanciata dall'Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo (Unita), è stata accolta da alcune delle più importanti realtà della città.

Mantova, "Luci sul teatro" a un anno dalla chiusura


Il ritrovo ieri sera di fronte al teatro Sociale, illuminato e con le porte del foyer aperte. Visibile, anche da fuori, la platea del teatro cittadino. Presenti rappresentanti di realtà quali Fondazione Artioli-Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, Ars Creazione e Spettacolo, Teatro Magro, Zerobeat, Carrozzeria Orfeo, Teatro all’improvviso, Teatro Minimo, Cinema del Carbone, Cinema Mignon, Cinema Ariston, Segni d’infanzia Associazione e Accademia Teatrale Francesco Campogalliani.



Al loro fianco tanti cittadini che hanno voluto lasciare un pensiero nel quaderno presente all'ingresso del teatro. «La cultura ha illuminato l'umanità sin dall'inizio e niente e nessuno potrà spegnere la sua luce», un messaggio. «L'umanità si sta spegnendo senza la cultura - un altro pensiero - Abbiamo bisogno del cinema e del teatro che ci proiettino altrove».

Fino a più diretti «Mi manchi!» e «Ritorna presto!», sintomo di un bisogno quasi fisico di ritornare ad occupare una poltrona in platea.

«Oggi è un anno che siamo chiusi - spiega Federico Ferrari, coordinatore di Fondazione Artioli - e anche noi abbiamo bisogno di lavorare. Dobbiamo riaprire i teatri. Questa non è una protesta, ma il tentativo di far sentire la nostra voce». «L'idea era di accendere una luce in tutti gli spazi della cultura - aggiunge Raffaele Latagliata di Ars Creazione e Spettacolo - A Mantova abbiamo deciso di convergere in un luogo simbolo, il Sociale, il teatro più importante della città. Questo dando la possibilità a tutti di portare la propria testimonianza e di lasciare un'emozione legata alla mancanza del teatro». Tanti gli operatori del mondo dello spettacolo presenti.

«Siamo qui per chiedere che siano discusse proposte per la riapertura dei teatri - commenta Vanessa Dalla Ricca, vice presidente di Teatro Magro - Questo è il nostro lavoro, anche se in tanti ci chiedono cosa facciamo di altro. Noi facciamo teatro e abbiamo bisogno del teatro, come il pubblico e i nostri corsisti».

Presente anche il sindaco Mattia Palazzi. «Mantova rappresenta tanto per la cultura del Paese - le parole del primo cittadino - e non si può immaginare Mantova senza la sua attività culturale. Una parte importante della produzione culturale è fatta da giovani, quelli che hanno subito di più. Basti pensare al blocco dei licenziamenti, doveroso, ma che non ha riguardato i contratti intermittenti. Riaprire i luoghi della cultura in sicurezza è possibile». —

Matteo Sbarbada
 

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