Disvelare la bellezza: ora San Maurizio mostra a Mantova la sua facciata barocca restaurata
Presentazione dei lavori all’ex chiesa di via Chiassi. Il sovrintendente: «Altri interventi e riapertura entro il 2023»
Paola Cortese
MANTOVA. «Disvelare la bellezza che c'è già, agli occhi di chi guarda, perché, come dice Platone, la bellezza è generativa, virale». Sono le parole dell’architetto Antonio Mazzeri, responsabile unico del procedimento del recupero della facciata barocca della chiesa di San Maurizio. È stata inaugurata dopo i lavori di restauro, alla presenza del prefetto Michele Formiglio e di numerosi esponenti del mondo culturale cittadino, la facciata dell’ex edifico ecclesiastico, ora di proprietà demaniale, che domina via Chiassi.
«Intanto ridiamo dignità alla cortina viaria in un tempo in cui si fa tanto parlare di recupero delle facciate grazie a un finanziamento ministeriale – ha detto sul sagrato il Sovrintendente Gabriele Barucca -. Con circa 120 mila euro siamo riusciti a contribuire al decoro della città, il problema di San Maurizio resta l’inagibilità, causata dal sisma del 2012, che la rende inaccessibile. Abbiamo a disposizione diverse tranche di contributi per un totale complessivo di oltre 900 mila euro con cui contiamo di poter procedere con il recupero delle coperture e la riapertura dell’edificio entro il 2023». Il restauro della facciata, del portone ligneo e dell’apparato decorativo, con le quattro statue in pietra calcarea di San Maurizio, Santa Caterina di Antiochia, San Paolo e Santa Margherita, ha visto al lavoro un team di professionisti di cui fanno parte l’architetto Marta Fasol, progettista dell'intervento, e la direttrice dei lavori architetto Isabella Comin, con il supporto di Aria Amato, Giulia Bressan e Debora Trevisan, funzionari della Sovrintendenza. L’esecuzione dei lavori è stata a cura della ditta Auri Folia Restauri s.r.l.
«Il metodo e la qualità sono importanti – ha detto Comin – in un cantiere non si lavora mai da soli e in questo caso c'è stato un grande lavoro di squadra che ha visto sempre confrontarsi tecnici, storici dell’arte e maestranze».
Il lavoro non solo ha permesso il recupero materico della facciata, ma la sua analisi ravvicinata sta portando a nuove conoscenze sia sulle tecniche esecutive che sulla storia dei restauri che l'immobile chiuso dal 1957 salvo una breve parentesi nel 2012 in occasione di una mostra, ha subito nel tempo.
«Grazie ai bonus dedicati, che ci auguriamo possano venire prorogati, tanti soggetti, pubblici e privati, stanno intervenendo sulle loro proprietà per riportare la città al suo splendore – ha detto il vice sindaco Giovanni Buvoli -. Ci auguriamo che questo possa continuare, unitamente all’impegno dell’amministrazione che interviene sui propri beni per i cittadini per riportare bellezza». In settembre, ha annunciato Gabriele Barucca alla guida della Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, sarà organizzata una giornata di studi per illustrare l'intervento e la metodologia utilizzati per riconsegnare una delle sue più raffinate facciate barocche, svettante in altezza ed eleganza.
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