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A palazzo Te di Mantova il vino sposa l’arte: presentata la Guida Veronelli

Premiate le eccellenze italiane: le 5 bottiglie migliori e le 10 indicate con il “Sole”. Preoccupazione per le conseguenze del riscaldamento globale sulla produzione

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MANTOVA. Il cambiamento climatico, drammaticamente all’attenzione delle cronache in questi giorni, sta condizionando fortemente anche il mondo del vino. Il tema non poteva non essere affrontato ieri a palazzo Te, in occasione della presentazione della Guida Oro I Vini di Veronelli 2022, realizzata dal seminario Permanente Luigi Veronelli. Gigi Brozzoni - curatore della pubblicazione assieme ad Andrea Alpi, Marco Magnoli e Alessandra Piubello - ha segnalato come i produttori siano chiamati a capire come confrontarsi con un riscaldamento globale che procede assai velocemente, modificando alla radice le condizioni operative. «Sono i vini stessi che cambiano - ha rilevato Brozzoni -: ora si ottengono delle Barbera anche a 15 gradi, quando in passato l’obiettivo era quello di raggiungere quota 12». Ne risentono, necessariamente, le caratteristiche del vino, dall’eleganza, alla freschezza, alla fragranza. Molti produttori, in qualche modo, reagiscono, magari piantando le vigne più in alto, oppure anticipando la vendemmia.

Il periodo è, quindi, difficile. Ma il mondo del vino va avanti, e la Guida 2022 lo racconta in modo assai corposo, mai come ora da 10 anni a questa parte. Il racconto di un sogno, come spesso è quello che scaturisce aprendo una buona bottiglia. Un parallelo con l’essenza stessa di palazzo Te, come ha sottolineato nel suo saluto il direttore della Fondazione, Stefano Baia Curioni, spiegando ad esperti e produttori giunti da tutta Italia come la Villa giuliesca fosse la realizzazione del sogno di due giovani, lo stesso Giulio Romano e il committente, Federico II Gonzaga.

Quella del 12 novembre è stata un’anteprima, con la guida fresca di stampa. Il direttore del Seminario Veronelli, Andrea Bonini, e il giornalista Gabriele Principato hanno condotto l’evento della mattinata nella sala dei Cavalli (nel pomeriggio si sono tenute le degustazioni delle bottiglie premiate, poi una serata a base di vino e musica) nel corso del quale sono state svelate le 10 etichette alle quali è stato attribuito il “Sole”, il simbolo ideato da Luigi “Gino” Veronelli per indicare i prodotti che rappresentano altrettanti “racconti in forma di vino”, emblema della competenza, della creatività e dell’impegno dei produttori italiani.

Ad aggiudicarsi il prestigioso premio, quest’anno, il Valle d’Aosta Chambave Muscat Flétri 2019 di La Vrille (Verrayes, Aosta), il Monferrato Rosso 1491 2015 di Castello di Uviglie (Rosignano Monferrato, Alessandria), l’Oltrepò Pavese Riesling Superiore Vigna Martina Le Fleur 2019 di Isimbarda (Santa Giulietta, Pavia), lo Zero Infinito Perpetuo s.a. di Pojer & Sandri (Faedo, Trento), il Collio Pinot Grigio Riserva Mongris 2017 di Marco Felluga (Gradisca d’Isonzo, Gorizia), il Maremma Toscana Sangiovese Acrobata 2015 di Pian del Crognolo (Scansano, Grosseto), il Serra Petrona Rosso Morò 2018 di Fontezoppa (Civitanova Marche, Macerata), il Fonte Grotta Moscato Secco Colline Pescaresi 2020 di Tenuta Secolo IX (Castiglione a Casauria, Pescara), l’Etna Rosso Riserva Saeculare 2012 di I Custodi delle Vigne dell’Etna (Castiglione di Sicilia, Catania), infine il vino Zhabib Terre Siciliane Zibibbo Passito 2020 di Hibiscus (Ustica, Palermo).

La Guida 2022 premia anche i “migliori assaggi”, vale a dire i 5 vini che, per ciascuna tipologia, hanno ottenuto il punteggio più elevato. Per la tipologia vini spumanti, il premio Miglior Assaggio 2022 va al Trento Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2010 di Ferrari Fratelli Lunelli (Trento). Il titolo di miglior vino bianco è stato assegnato, invece, per la prima volta a un vino del Sud, ottenuto da varietà autoctone: l’Irpinia Bianco Grande Cuvée Luigi Moio 2018 di Quintodecimo (Mirabella Eclano, Avellino). Miglior vino rosato è il Girofle Rosé Salento Negroamaro 2020 di Garofano Vigneti e Cantine (Copertino, Lecce), mentre miglior vino rosso è stato giudicato il Barolo Bussia Riserva Granbussia 2012 di Poderi Aldo Conterno (Monforte d’Alba, Cuneo). Infine, è la Costa Toscana ad aver dato, quest’anno, il miglior vino dolce o da meditazione, il Petit Manseng Costa Toscana Passito 2018 di Terenzi (Scansano, Grosseto).

La guida 2022 recensisce 16.642 etichette, per un totale di 2.168 produttori descritti, con 399 “tre stelle oro”, vale a dire le eccellenze che ottengono un punteggio di almeno 94/100. L’edizione cartacea sarà in vendita a partire dal 23 novembre. La guida è disponibile anche in versione app, aggiornata quest’anno nei suoi contenuti.

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