MANTOVA. Quando un musicista entra per la prima volta al Bibiena, non importa se ha suonato in tutto il mondo, rimane a bocca aperta. Perché il teatro, costruito tra il 1767 e il 1769, è una gioia per gli occhi e la sua acustica è perfetta; uno schiocco di dita si sente fino al loggione. Ma tanto è bello quanto è fragile, con i suoi stucchi, i suoi legni e soprattutto considerando la trascuratezza di cui è stato vittima in passato.
Il Bibiena di Mantova verso la chiusura nel 2022: lavori necessari

Il Comune cerca 500mila euro per rifare il riscaldamento. Il restauro richiederebbe 11 milioni di euro e due anni di stop