Là dove il calicantus tocca il cielo: il palazzo Ottocentesco di Mantova che cela quella che per i Gonzaga fu la Zecca
In via Chiassi 38, in città, il parco è stato rispettato dagli attuali proprietari che hanno completato un restauro conservativo
Paola Cortese
MANTOVA. Nell’antica contrada San Maurizio, all’attuale civico 38 di via Chiassi, in città, nascosta da un palazzo ottocentesco, sorge ancora oggi quella che in epoca gonzaghesca doveva essere la Zecca. Stemmi nobiliari e altri indizi, tra i quali un massiccio forziere, rinvenuto all’interno dalla costruzione, che in quei tempi era una sorta di villa, attestano questa interpretazione e, naturalmente, oltre a tanta bellezza architettonica e artistica, si scopre un altrettanto affascinante giardino.
Trascurato per tanti anni dai precedenti proprietari, l’ampio spazio verde, circondato da ogni lato da antiche mura, una lo separa da palazzo Cantoni Marca, è stato rispettato dagli attuali proprietari che hanno completato un restauro conservativo rendendolo fruibile e gradevole in ogni stagione. Una siepe di bosso, preesistente e domata, ne disegna l’impianto all'italiana, una geometria enfatizzata dalla presenza di una grande vasca centrale, un pezzo unico e antico, piena di fiori.
Una veduta a cannocchiale si ha uscendo dal portone sul retro sormontato da un folto glicine in questo periodo in piena fioritura. In fondo sorge un portale, segno che lo spazio doveva proseguire verso via Principe Amedeo, e, poco lontano, si trovano una grotta, ottocentesca, con all’interno un’imponente statua della Madonna in terracotta, più antica, e una torretta da cui godere della vista dall'altro.
Le particolarità di questo giardino sono due ceppaie di calicantus entrambe alte più di dieci metri, una vera rarità, piante che, tra dicembre e gennaio regalano una profumatissima, quasi inebriante, fioritura. La parte a destra è stata lasciata, come in origine, a bosco, con un sottobosco e un groviglio di edera, continuamente ridimensionata, che avvolge la muraglia. Completano l’incanto bordure di alloro, una fascia dedicata alle piante officinali, tra cui molti rosmarini e mente, foglie d’acanto un po’ ovunque, come le ortensie, e cespugli di fiori, molti dei quali preesistenti. Un tocco romantico viene conferito anche da una seduta da giardino circolare dell’Ottocento realizzata in marmo, molto accogliente.
La famiglia che abita in questa antica dimora, sempre molto disponibile nel condividere la storia del luogo antico e ricco di fascino, ha aperto al pubblico il giardino già per diverse manifestazioni e lo aprirà anche in occasione dell'edizione 2022 di “Interno Verde” in calendario per i prossimi 28 e 29 maggio.
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